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ESC 2017: La Direttrice Generale dell’EBU-UER – “Questo comportamento dell’Ucraina è assolutamente inaccettabile”

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L’Unione europea di radiodiffusione (EBU-UER) minaccia di sospendere l’Ucraina dall’Eurovision 2017 se non risolverà la questione con il partecipande russo entro la fine della prossima settimana. Lo ha dichiarato la Direttrice Generale dell’EBU-UER Ingrid Deltenre in un’intervista con il quotidiano svizzero “Blink”.

La Direttrice Generale dell’EBU-UER, Ingrid Deltenre ha commentato la situazione riguardante il divieto per la rappresentante russa, Yulia Samoilova (Юлии Самойловой) ad entrare in Ucraina per tre anni, in un’intervista al giornale svizzero Blink.

Da diversi giorni tiene banco, sulla scena eurovisiva, la durissima querelle che vede contrapposte da una parte l’Ucraina, che organizza l’Eurovision Song Contest 2017, dall’altra la Russia, che ha selezionato un’artista, Yulia Samoilova (Юлии Самойловой), finita sotto divieto di ingresso in territorio ucraino per tre anni perché due anni fa è entrata in Crimea (territorio conteso) senza il necessario permesso speciale.

Ingrid Deltenre ha affermato in un’intervista al giornale svizzero Blink: “Questo comportamento dell’Ucraina è assolutamente inaccettabile. Sono profondamente dispiaciuta che l’Eurovision Song Contest sia utilizzato per giochi di potere politici. L’Eurovision Song Contest dovrebbe divertire e unire milioni di persone, non dovrebbe essere utilizzato per metterle una contro l’altra.”

Deltenre ha fatto sapere di essere in trattative sia con il presidente ucraino Petro Poroshenko (Петрo Порошeнко) e il Primo Ministro dell’Ucraina Volodymyr Groysman (Володимир Гройсман), per trovare una “situazione soddisfacente” alla questione. 

Se nessuna soluzione sarà disponibile nelle prossime settimane l’EBU-UER potrebbe decidere di sanzionare l’Ucraina, arrivando anche ad una esclusione temporanea dall’Eurovision Song Contest, sebbene non sia stato precisato quando applicarla.

Ingrid Deltenre, in teoria, da febbraio non sarebbe più alla direzione generale dell’EBU-UER, ma al momento le sue dimissioni sono solo nominali: abbandonerà ufficialmente il ruolo in estate.

Sorrisi marzo 2017

Ecco di seguito una timeline degli ultimi aggiornamenti sulla situazione tra i due Paesi:

25 Marzo 2017 – Dopo il fallito tentativo dell’EBU-UER di far esibire Julia Samoylova via satellite dalla Russia (opzione respinta, per ragioni differenti, sia dall’Ucraina che dalla Russia), Jon Ola Sand, supervisore esecutivo dell’Eurovision SongContest, ha dichiarato ai microfoni dell’emittente pubblica danese DR che l’obiettivo principale restava quello di portare la Samoilova a Kiev e che si sperava di convincere premier e governo ucraini a rimuovere il divieto di viaggio verso la Russia dell’artista, o quantomeno di spostarlo fino a dopo l’Eurovision Song Contest 2017.

Nel frattempo, si sono posti su diversi piani critici alcuni esponenti delle varie emittenti pubbliche: il direttore generale di San Marino Rtv Carlo Romeo si è detto in disaccordo sul comportamento dell’Ucraina; Jan Lagermand Lundme, a capo della sezione entertainment della DR, ha definito “praticamente insopportabile” il fatto che l’Eurovision Song Contest sia stato trasformato in un campo di battaglia politico.

Allo stesso settore, in quota ARD (Germania) appartiene Thomas Schreiber, ha osservato che “quello che sta succedendo è così simbolico da suggerire che le televisioni non siano così indipendenti come lo sono nell’Europa Occidentale”. Proprio da queste ultime, secondo Schreiber, dipenderebbe la possibilità di appianare il conflitto in corso.

Schreiber, inoltre, riflette su un punto che sembrerebbe essere quello focale della situazione: “L’emittente russa sapeva con certezza chi stesse selezionando, e le autorità ucraine sanno anch’esse cosa stanno facendo”.

Non è finita qui: Dave Goodman (Дейв Гудман), annunciatore dell’EBU-UER, che come Schreiber era stato interpellato dall’ente tedesco Deutsche Welle. Il suo pensiero si riassume così: si chiede all’Ucraina di considerare il caso speciale, e se questo non è possibile c’è un’ulteriore proposta (non meglio specificata). Poi si domanda a Channel One Russia di riconsiderare la sua decisione, il che è probabilmente da ricondursi a una richiesta di cambio di artista. La speranza, per Goodman, è di trovare una soluzione che salvi la faccia di entrambi e mostri che l’Eurovision Song Contest è un concorso di canzoni, e solo canzoni.

26 Marzo 2017 – Vyacheslav Kyrylenko (В’ячеслав Кириленко), vicepremier ucraino, fa sapere che si è avuta più di una richiesta di far cambiare cantante alla Russia, vista la situazione. A questa proposta la Russia ha sempre risposto, almeno in via ufficiale, di avere solo la Samoilova.

La scelta di quest’ultima ricade, per Kyrylenko, nell’ambito delle provocazioni per rendere ancora più difficile di quanto già non lo sia il rapporto tra Russia e Ucraina (che, va ricordato, sono entrate in stato di guerra nel 2014; pur se attualmente non vi è conflitto ufficiale, da una parte e dall’altra parecchie cose, anche tragiche, stanno succedendo anche in questi giorni).

27 Marzo 2017 – Prende la parola il presidente del Reference Group dell’Eurovision Song Contest, Frank-Dieter Freiling, che dal 2009 occupa questa carica. Freiling, dalle pagine del ‘Der Tagesspiegel’, spiega che non ha ricevuto alcuna notifica in merito al travel ban imposto sulla testa di Yulia Samoilova (Юлии Самойловой).

Da una parte viene ribadito il rispetto delle leggi ucraine, dall’altra il fatto di aspettarsi tutti i partecipanti nel luogo del concorso. Ha inoltre specificato che nessun hotel sarebbe stato prenotato dalla delegazione russa nei giorni dell’Eurovision Song Contest 2017.

28 Marzo 2017 – Il tabloid russo ‘Life’, citando fonti interne a Channel One, afferma che sarebbero state riservate una trentina di stanze “in uno degli hotel più fashionable di Kiev”.

La notizia della minaccia di esclusione dell’Ucraina è, come accennato, il secondo grosso scossone di questa che sembra una storia senza fine. Finora in due sole occasioni è stato squalificato un Paese: nel 2005 il è stato bannato per tre anni perché le sue leggi impediscono la trasmissione di contenuto israeliano; nel 2016 la Romania è stata, per dirla più correttamente, esclusa dall’Eurovision Song Contest per pesantissimi debiti della TVR nei confronti dell’EBU-UER.

Quest’ultima decisione ha suscitato particolare sgomento nella comunità eurovisiva anche per la tempistica (si era al 22 aprile, con i preparativi ormai agli sgoccioli e Ovidiu Anton che aveva fatto promozione in giro per l’Europa negli eventi pre-Eurovision).

Diversi sono i casi: Georgia 2009 (a richiesta di cambio del brano rispose con la rinuncia al concorso) e Armenia 2012 (uscita di scena a inizio marzo perché non c’erano state assicurazioni sulla sicurezza in Azerbaigian).

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